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Commenti Vangelo 5 marzo 2017 I Quaresima

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Commento di Paola Radif
(uscito su Il Cittadino del 5 marzo 2017)

PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA
Vangelo: Mt 4, 1-11

Nel leggere il vangelo della 1° domenica di Quaresima tornano alla mente le parole di un sacerdote che, tenendo un breve corso di teologia dogmatica per catechisti, sottolineava che la missione di Gesù Redentore si è compiuta “nell'obbedienza amorosa al Padre”.
E' proprio vero. Nel testo odierno di Matteo troviamo infatti che Gesù “fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo”.
Sembra che la volontà del Figlio qui non conti più, perché, coincidendo pienamente con quella del Padre, tutto avviene in questa docilità che ha poi contrassegnato il suo percorso fino alla croce, e oltre.
Umile, nell'affidarsi al Padre, ma forte nel rispondere alle provocazioni di Satana, Gesù risulta vincente alla fine del dialogo serrato col nemico che lo vuole distruggere. Gesù sa come rispondere, utilizza la Torah, i testi biblici appropriati, i salmi, ma il diavolo è a sua volta un teologo molto preparato, il fatto che non voglia accettare Cristo vittorioso non significa che egli non sappia chi sia quel Dio fatto uomo che gli sta inerme davanti.
Gesù è solo davanti al demonio, è solo davanti al compito che lo attende, anche il paesaggio lo lascia solo. Sembra che ogni forma di vita si ritiri: sabbia, e ancora sabbia, pietre, cielo e null'altro.
Gesù sa che al di là di tutto questo c'è l'amore del Padre, da lui invocato nella preghiera dei lunghi giorni di digiuno che hanno preceduto questa prova e sa che lo Spirito Santo non solo lo ha condotto all'incontro-scontro coll'angelo ribelle e traditore ma lo ha anche sostenuto nella prova finché lo scenario si è trasformato e gli angeli del cielo sono scesi a confortarlo.
Le tentazioni elencate da Matteo sono forse le più “classiche”, quelle che meglio ricordiamo, che compaiono anche nella versione di Luca, mentre Marco è più sintetico. Tentazioni che riguardano tre aspetti della vita dell'uomo, a cui in ogni tempo si potrebbe cedere: la tentazione di possedere, di dare più importanza alle esigenze materiali che non spirituali, quella dell'ambizione, per poter dire che siamo “qualcuno”, che siamo importanti agli occhi altrui e infine la gloria, il trionfo, essere dei “leader” ma veramente grandi, più in alto di tutti.
Gesù ha dato le sue risposte, e sono state incisive, se hanno fatto battere in ritirata il diavolo. Ma non finisce qui se, come dice il vangelo di Luca, il diavolo ritornerà “al tempo fissato” a Gerusalemme, quando già la Croce si staglia sullo sfondo della breve vita terrena di Cristo.
Anche per noi oggi, l'indicazione è chiara. Le tentazioni sono sempre in agguato, la preghiera può aiutarci a vincerle perché se ci mettiamo nelle mani di Dio, cercando di vivere nella Sua volontà, un Suo intervento non può mancare. Ma, come Gesù, non possiamo illuderci di aver sconfitto il Male una volta per sempre: Satana ci fa guerra, e sono tante le battaglie piccole o grandi, che dobbiamo vincere.
Sotto questo aspetto, ci confortano le chiare parole del Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 395: “La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l'edificazione del Regno di Dio. Sebbene Satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo Regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi danni...questa azione è permessa dalla divina Provvidenza, la quale guida la storia dell'uomo e del mondo.”

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