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L. Manicardi "Sono forse io il custode di mio fratello?"

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MOLTE FEDI SOTTO LO STESSO CIELO
Eremo della Pace, San Paolo d'Argon - 1 ottobre 2016
"Sono forse io il custode di mio fratello?"
Luciano Manicardi, monaco di Bose



Il titolo di questa meditazione riprende le parole che pronuncia Caino di fronte alla domanda di Dio "Dov'è Abele, tuo fratello?" (Gen 4,9). Domanda decisiva che chiede a noi di situarci in rapporto all'altro: di fronte all'altro, scegliamo la prossimità o la lontananza? Il coinvolgimento o l'indifferenza? Questa prima domanda della Bibbia "Dov'è tuo fratello?" dà il via al processo che può portare alla creazione e all'invenzione della prossimità, è il primo elementare passo verso la fratellanza. La risposta di Caino è anch'essa una domanda che va presa sul serio: "Sono forse io il custode di mio fratello?", ovvero, chi sono io in rapporto all'altro? Che ne faccio dell'altro? L'accento è sulla custodia, sull'essere custode, shomer in ebraico, che significa essere vigilante, sollecito, custodire, aver cura, curare con diligenza e attenzione, è il verbo usato per indicare spesso l'atteggiamento del pastore nei confronti del gregge. Il rifiuto della cura e dunque della prossimità e della fratellanza nel testo di Genesi si manifesta nel dare la morte. Caino dà la morte ad Abele.

Testo integrale sul sito di MolteFedi
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