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Cinema e Spiritualità: Youth di P. Sorrentino

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 "Cinema e Spiritualità" 
"Lo scopo dell'arte consiste ... nell'arare e nel rendere soffice l'anima [dell'uomo] in modo che sia atta a rivolgersi al bene" (A.Tarkovskij)

Questo mese viene recensito il film "Youth - La giovinezza" di Paolo Sorrentino  (Napoli, 31 maggio 1970).


Youth di Paolo Sorrentino affronta temi esistenziali inusuali nel cinema contemporaneo: la complessità del delicato rapporto fra genitori e figli, travagliato da entrambe le parti, la vulnerabilità che ognuno si porta dentro, il superamento dei blocchi piscologici che ci impediscono di cogliere la bellezza dell’esistenza, di crearla o di goderla, il valore del desiderio, la scoperta di ciò che ci rende vivi. Il film scende nel profondo dell’animo dei personaggi. Fa provare emozioni intense, che culminano in un finale trascinante e liberatorio.
 


Leggi la recensione completa di Simonetta Salvestroni


Simonetta Salvestroni insegna Storia e Critica del Cinema presso la Facoltà di Lingue dell’Università di Cagliari. Da molti anni si occupa dei linguaggi dell’arte. A partire dal 1979 ha lavorato col semiologo russo Jurij Lotman. Ha curato, tradotto e introdotto i volumi Testo e contesto (Laterza 1980) e La semiosfera (Marsilio 1985) e ha scritto numerosi articoli su Lotman, Bachtin, la semiotica russa sulle riviste «Strumenti critici», «Intersezioni», «Alfabeta». Ha pubblicato nel 2000 il volume Dostoevskij e la Bibbia (Qiqajon), che è uscito anche in russo e nel 2004 in francese. Nel 2005 ha pubblicato il libro Il cinema di Tarkovskij e la tradizione russa (Qiqajon) e nel 2007 la sua traduzione russa, Il cinema di Dreyer e la spiritualità del Nord-Europa” ( Marsilio, Venezia 2011) e “Il cinema di Werner Herzog e la Germania (Archetipo libri, Bologna 2013).
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