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Enzo Bianchi Lo Spirito santo nella rivelazione biblica

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Enzo Bianchi fondatore di Bose 2017, CD formato mp3, 10h
disponibile anche come file scaricabile.

Corso biblico tenuto a Bose, 7-12 agosto 2017. 

Lo Spirito santo nella rivelazione biblica

Lo Spirito, come seme portato dal vento, è presente in tutto ciò che facciamo, pensiamo, viviamo nell’amore; è sempre all’opera, anche se così di rado noi siamo consapevoli della sua azione in noi. La via maestra per accostare le epifanie dello Spirito santo consiste nell’esplorare le tracce lasciate dallo Spirito nella Scrittura. La Bibbia parla dello Spirito attraverso creature o eventi naturali noti all’uomo tanto quanto le figure familiari e quotidiane del padre e del figlio che identificano le altre due persone divine.

1. Introduzione
2. Le immagini bibliche dello Spirito
3. L’annuncio dello Spirito santo nelle Scritture. Lo Spirito creatore
4. L’unzione carismatica. Spirito santo e istituzioni in Israele
5. “Mossi dallo Spirito parlarono i profeti”. Spirito santo e profezia
6. “Dio unse in Spirito santo Gesù”
7. La rivelazione dello Spirito nei vangeli sinottici
8. La rivelazione dello Spirito negli scritti giovannei e negli Atti degli Apostoli
9. Lo Spirito santo nella vita del cristiano: gli scritti paolini

Spirito Santo e discernimento: questo il titolo della settimana biblica tenuta da fr. Enzo Bianchi, fondatore della comunità di Bose, dal 7 al 12 agosto.

Fr. Enzo ha sottolineato fin dall’inizio del corso l’importanza di questo tema non solo per la comprensione e l’interpretazione delle Scritture, ma anche e soprattutto per la sua centralità e attualità nella vita della chiesa; la riflessione sul tema dello Spirito Santo infatti conduce a interrogarsi sul delicato e fondamentale equilibrio nella chiesa tra carisma e istituzione.

Ciò che però riguarda l’attualità necessita di essere compreso all’interno delle Scritture. Per questo motivo, fr. Enzo ha proposto un itinerario attraverso i due Testamenti, dalla Genesi fino alle lettere di Paolo, alla ricerca della presenza sempre costante dello Spirito, della ruach, del Signore, e delle sue differenti interpretazioni nei diversi periodi della storia d’Israele.

La ruach di Dio è soffio che crea (Gn 1,2); è il medesimo vento che divide il mare per liberare il popolo d’Israele dall’Egitto (Es 14,21); è la stessa forza attraverso la quale il Signore ricrea: “Ecco io faccio una cosa nuova” (Is 43,19).

La ruach è lo Spirito che si posa sui profeti e non lascia loro altra scelta che la solitudine e il parlare le parole del Signore: contro la loro volontà come Geremia, nonostante le condizioni difficili prima, durante e dopo l’esilio come ci testimonia l’intero libro di Isaia.

E infine ciò che ci testimonia il Nuovo Testamento, soprattutto i vangeli, è lo Spirito quale legame tra il Padre e il Figlio, l’amore tra i due. Lo Spirito, solo vero interprete delle parole che il Figlio ha udito dal Padre, è ciò che Gesù promette alla comunità dei discepoli orfani del loro maestro.

È dunque in questo Spirito che crea, che fa nuove tutte le cose, che rende profeti, che illumina la Scrittura e che consola, che è possibile pensare la missione della chiesa nella sua dimensione universale, per fare udire il vangelo che è Gesù Cristo nella lingua (nella cultura, nella storia) di ciascuno.

Durante questi giorni era presente tra di noi l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che ha presieduto l’eucaristia nella veglia della Trasfigurazione e nella festa di santa Chiara.

Inoltre la presenza tra gli ospiti del già deputato Pierluigi Castagnetti e del ex sindaco di Torino Valentino Castellani ha dato vita a una serata di confronto e di dibattito sul ruolo del cristiano nella vita attiva della polis. (fonte)
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