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Cristiana Dobner La luce del desiderio spirituale

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Giovanni Paolo II ha insegnato alla Chiesa a respirare con due polmoni: l’occidente e l’oriente, insieme, ci donano aria pura. Nina Kauchtschischwili (1919-2010) di questa passione è stata trapassata, con respiro non astratto o compilato a tavolino ma realmente incarnato in una testimonianza di vita spesa su molteplici fronti, non ultimo l’ecumenismo e i convegni internazionali di Bose.


Nata a Berlino da padre georgiano — rappresentante del governo georgiano indipendente per i rapporti commerciali con l’Europa — e da madre russa, giunse a Milano con la famiglia al secondo anno di università per sfuggire all’oppressione nazista. Si specializzò in lingua e letteratura russa, anche se georgiana appassionata, fu docente universitaria, conferenziera, donna sempre vivace sul cammino scout.
Il libro, a cura di Lucia Fagnoni, Donne di desiderio. Nina Kauchtschiscwili tra oriente e occidente (Torino, Effatà, 2016, pagine 236, euro 15) raccoglie gli interventi tenuti a Milano, all’Ambrosianeum, il 13 settembre 2015. L’introduzione è firmata dalla cognata Francesca Melzi d’Eril che, con acribia, traccia simultaneamente il percorso cronologico, letterario e spirituale di Nina, dal carattere irruente ma incapace di offendersi, sensibile e penetrante nello scrutare l’animo e il pensiero altrui.
Il ventaglio delle donne che vibrano di desiderio — «espressione della persona umana nella sua pienezza, che disegna la qualità della persona stessa attraverso l’esercizio di una vera e propria arte» — è arricchito da saggi in cui la «geografia dell’anima» coniugata con la geografia fisica (quella della Russia), costituisce una guida certa: Elisabeth Behr–Sigel, Celia Dean-Drummond, Iulianija Lazarevskaja e la straordinaria figura di Elizaveta Feodorovna, principessa tedesca, consorte del granduca Sergej della casa imperiale russa. Nipote della regina Vittoria, Elizaveta rimasta vedova divenne monaca e fu barbaramente trucidata durante la rivoluzione russa.
Il volume presenta anche due inediti. In Profilo di spiritualità. Mat’ Marija, Simone Weil, Edith Stein, Nina Kauchtschischwili intreccia le vicende di tre donne emblematiche per le loro coraggiose scelte in uno scorcio storico di disfatta umana e culturale.
La fine del dominio indiscusso dell’aristocrazia in Russia aveva generato nel corso dell’Ottocento il formarsi dell’intelligencija, un gruppo sociale composito che aveva assimilato elementi da tutti gli strati sociali. Vi apparteneva Elizaveta Pilenko, divenuta mat’ Marija, monaca deportata per l’aiuto prestato agli ebrei di Parigi e morta a Ravensbruck per essersi offerta a sostituire un’altra donna destinata alla camera a gas. Nella sua personalità risplende la grandezza culturale, sociale e spirituale di una donna dalla vita travagliata che la Chiesa ortodossa ha canonizzato nel 2004.
Nel secondo inedito, Due voci della spiritualità Cristiana orientale: santa Nino e Tamara Mardzanisvili, emergono due donne appartenenti a diversi secoli, Santa Nino (iv secolo) originaria della Cappadocia ma che evangelizzò la Georgia e Tamara Mardzanisvili che visse agli inizi del xx secolo. Entrambe animate dallo stesso profondo anelito.
Il desiderio scorre nelle vene di queste donne: si avvertono sempre sospinte ad andare avanti, a superare gli ostacoli, a donarsi in situazioni storiche che esigono decisioni capitali. Solo allora il male che avvelena la nostra storia subisce l’alchimia dell’amore e nella tenebra risplende quella luce che arde nel cuore di queste donne: il Risorto, per l’occidente e per l’oriente.


Il Libro
Alcuni estratti
(...) Ma nell’anima di mat’ Marija, e questo è l’aspetto più importante, hanno trovato espressione anche le correnti religiose del nostro tempo. A quanto pare è stata l’unica donna uditrice all’Accademia teologica pietroburghese. In emigrazione è stata una delle poche persone che nutrivano simpatia per la filosofia religiosa russa, l’unica capace di condividere interiormente i temi affrontati. È stata attiva nel Movimento cristiano degli studenti e ha partecipato, con l’entusiasmo che le era proprio, a tutti gli incontri, ma se ne è allontanata quando vi si sono palesate tendenze decisamente di destra. Ho sempre trovato in lei un appoggio nella mia lotta contro simili tendenze e ogniqualvolta intendevo affrontare problemi nuovi.
(...) Come Berdjaev e mat’ Marija, Simone ricorre più volte al nome di Dostoevskij, cita Ivan Karamazov secondo il quale bisogna rifiutare ogni idea trascendentale fino a quando il male farà versare anche una sola lacrima a un bambino. Questo cenno apparenta Simone ai nostri autori russi, soprattutto nel senso di quanto esposto sopra a proposito della teodicea. Ella aveva infatti intuito che i russi sentono ancora l’attualità di un tale conflitto, da quando aveva osservato gli immigrati russi che lavoravano alla catena di montaggio della Renault, e il cui comportamento tradiva fino a che punto il loro animo soffrisse, costretti come erano a sottostare alla violenza delle regole della produttività.
(...) La personalità di Simone Weil fa da cerniera per l’incontro a distanza tra mat’ Marija e la fenomenologa Edith Stein 190 , beatificata dalla chiesa cattolica non senza polemiche da parte degli ambienti ebraici . I tedeschi considerano la Stein una delle più illustri intellettuali del secolo XX e la Weil le è spesso affiancata.
Mat’ Marija, invece, è rimasta finora in disparte. La vita di tutte e tre queste donne, accomunate da una rigorosa fedeltà a se stesse e alle proprie origini, sembra emblematica della condizione politica e spirituale della donna nella società europea degli anni Venti e Trenta.
(...) Sembra infine che Ioann abbia intuito la disposizione interiore di Famar’ e in occasione di un successivo incontro abbia appeso al collo della giovane monaca tre croci pettorali, interpretate oggi come simbolo dei tre monasteri di cui Famar’ sarebbe diventata in seguito igumena. Il contatto con una visione spirituale di così vasta estensione dà uno slancio decisivo alla spiritualità della giovane monaca. Ella si distingue per l’intensità della sua vita interiore e pochi mesi dopo il suo ritorno dalla Russia viene destinata a diventare superiora, a soli trentatré anni, di un monastero che contava allora trecento monache.

Indice
Presentazione
(Francesca Melzi d’Eril Kauchtschischwili) pag. 3
Profilo di spiritualità. Mat’ Marija, Simone Weil,Edith Stein(Nina Kauchtschischwili) » 9
Mat’ Marija » 9
Berdjaev e mat’ Marija » 10
La geografia dell’anima » 28
Il “Pravoslavnoe delo” » 34
La maternità spirituale » 42
Mat’ Marija e la santità russa » 46
Lo strannik » 46
I folli in Cristo » 50
Lo starčestvo » 54
Mat’ Marija e le altre confessioni » 58
Mat’ Marija e la cultura occidentale » 65
Simone Weil » 66
Amore della povertà e della bellezza » 69
Alle radici della mistica » 71
Gli anni Trenta e le dittature » 75
Simone Weil e la Russia » 80
Edith Stein » 81
Due vite parallele » 83
Tra est e ovest » 88
La spiritualità » 93
Conclusione » 98238
Rassegna bibliografica: mat’ Marija, Simone Weil, Edith Stein » 103
Opere di mat’ Marija » 103
1. Con il nome di Elizaveta Jur’evna Kuz’mina-Karavaeva » 103
2. Con lo pseudonimo Jurij Danilov » 104
3. Dal 1929 le opere sono firmate E. Skobcòva » 105
4. Dal 1933 le opere sono firmate Mat’ Marija, qualche volta monachinja (monaca) Marija » 106
5. Edizioni postume, antologie, traduzioni » 109
Opere su e intorno a mat’ Marija » 111
Opere di carattere generale » 118
Opere di e su Simone Weil e Edith Stein » 122
Due voci della spiritualità cristiana orientale: santa Nino e Tamara Mardžanišvili (Nina Kauchtschischwili)  »125
Santa Nino » 126
Matuška Famar’ » 131
Sulle tracce di una geografia interiore
(Francesca Melzi d’Eril Kauchtschischwili) » 143
Riconoscere i carismi della donna nella Chiesa: da élisabeth Behr-Sigel a Celia Deane-Drummond
(Antoine Arjakovsky) » 159
élisabeth Behr-Sigel e la Sapienza divina » 160
Celia Deane-Drummond e la Sapienza di Dio » 165
Itinerario spirituale nella bibliografia di Nina Kauchtschischwili (Rosanna Casari) » 169
Vie di santità al femminile: Iulianija Lazarevskaja ed Elizaveta Feodorovna (Adalberto Piovano) » 183
Nel mondo ma non del mondo: Iulianija di Lazarevo » 186
Amare Dio nei poveri: la granduchessa Elizaveta Feodorovna » 192
Nina Kauchtschischwili e la spiritualità russa (Gelian Michajlovič Prochorov) » 211
Nina Kauchtschischwili e la santità femminile russa (Adalberto Mainardi) » 215
Saluto conclusivo (Piergiorgio Giudici) » 229
Profilo degli Autori » 234

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