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Rosanna Virgili Chiesa ed Eucaristia

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E’ il titolo del Corso di formazione di inizio anno per i catechisti organizzato dall’Ufficio Catechistico della Diocesi di Genova, nel quadro della formazione permanente.
Si svolgerà nei giorni 27-28 settembre e 4-5 ottobre 2016 nei consueti tre orari per dare la possibilità della più ampia partecipazione possibile dei catechisti: 9.30-11.30 e 16.00-18.00 presso la sala Quadrivium; 20.30-22.30 presso il salone Parrocchiale S. Martino di Ronco Scrivia.



conversazione del mattino


conversazione del pomeriggio


conversazione della sera

Articolo di Paola Radif per il settimanale Il Cittadino di domenica 16 ottobre 2016 Anno 40 numero 35

Corso formazione Quadrivium
Martedì 4 ottobre
Prof. Rosanna Virgili

Il tema Chiesa ed Eucaristia, oggetto di riflessione per il corso di aggiornamento dei catechisti di quest'anno, ha avuto un'interpretazione sotto l'aspetto biblico grazie alla relazione tenuta dalla Prof. Rosanna Virgili, docente di esegesi all'Istituto Teologico Marchigiano.
“Che cosa spinge un catechista a fare ciò che fa?” si è chiesta la relatrice. E la risposta è stata facile: l'amore verso i ragazzi. Ecco perché, proprio in nome di questo amore, catechisti e genitori dovranno innanzitutto aiutarli a esercitare il senso critico, farli imparare a ragionare per non cadere nell'acquiescenza, che è il contrario della libertà, un rischio assai frequente nella nostra società “liquida” dove tutto cambia, tutto è lecito, tutto è o non è, allo stesso tempo.
I nostri ragazzi, sviluppando il senso critico, acquisteranno maggiore autostima. Come insegnare loro a scegliere, a distinguere ciò che è buono da ciò che è meno buono? Andando indietro, almeno a un paio di generazioni fa, questo problema non esisteva: era la società che sceglieva e proponeva i valori, come binari in cui i giovani si incanalavano, senza porsi troppe domande.
Scegliere, tuttavia, è un verbo ancora troppo generico: si tratta di scegliere soprattutto la qualità delle cose. Ma ci vuole forza e ci vuole sapienza. La Bibbia avverte che “la sapienza ha i capelli bianchi”; dunque essa deriva dall'esperienza di una lunga vita, mentre il giovane, che non ha la ricchezza dell'esperienza, sceglierà come potrà e sbaglierà anche, ma tutto questo è un percorso di crescita e maturazione.
Il tema della libertà ci introduce al tema dell'Eucaristia, quello di Gv 6, posto a confronto con il cammino dell'Esodo e la manna dal cielo.
Nel discorso sul pane di vita Gesù aiuta a riflettere sul significato del pane-nutrimento e di ciò che è pane buono. A fronte dei miracoli compiuti da Gesù, come la moltiplicazione dei pani, l'Eucaristia si distingue non già come miracolo ma come cibo di cui decidiamo di nutrirci. “E' un Dio che si fa pane - ha detto la relatrice- e scende nel tuo metabolismo, un metabolismo eucaristico”.
Il pane dell'Esodo si configura come un pane che nutre non un essere umano ma una funzione: quella della schiavitù, dove l'uomo non aveva la dignità di essere umano. L'uomo in realtà ha bisogno di nutrirsi, ma anche la sua parte spirituale ne ha necessità, addirittura essa vien prima come importanza rispetto al normale bisogno di cibarsi per sopravvivere.
“Ti ho portato per 40 anni nel deserto- ricorda Dio al suo popolo- ti ho fatto provare la fame e la sete per farti capire che non di solo pane vive l'uomo” (cfr Dt 8, 2-3). Queste parole, risuonando alle nostre orecchie, ci portano a comprendere che la libertà all'inizio è amara, è un cammino di uscita dalle dipendenze. La manna veniva raccolta di giorno in giorno, non poteva essere conservata, proprio per questa relazione che ci fa figli bisognosi di tutto, del cibo e della parola.
Con i ragazzi è importante arrivare a identificare la libertà con un cammino che mi spoglia a e mi fa capire di cosa ho bisogno, lungi dalla cultura odierna che propone come vincente colui che può permettersi di soddisfare ogni desiderio.
Ecco allora il binomio essenziale: libertà e relazione. La libertà non è la salvaguardia dei diritti individuali ma è strettamente collegata alla relazione.
Intrecciando legami ci poniamo in relazione, come la manna fu segno della relazione tra l'uomo e Dio, segno dell'alleanza d'Israele. Il cammino verso la Terra Promessa ha potuto perdere il sapore amaro, come le acque di Mara (Es 22,26) e diventare dolce, come fu per quelle acque attraverso il gesto di Mosè: così nella nuova terra il pane sarà dolce, ci sarà latte e miele.
Le parole di Salomone nel Libro della Sapienza indicano il valore della sapienza, vista come scienza della vita, saggezza di una scelta che la preferisce a potere, onori, ricchezze, salute, perché in essa tutto ciò, prima o poi, viene donato: “Con essa mi vennero tutti i beni”, conclude infatti Salomone.
Ai ragazzi si deve “insegnare ad amare ciò che resta”, osservando come la nostra cultura attuale sia “una gran fabbrica di solitudine”.
Come aiutare i giovani a pensare alla trascendenza? - si è chiesta la prof. Virgili. E d'altra parte è sotto i nostri occhi come l'immanenza, ciò che è corporeo, può diventare una gabbia.
San Paolo dice che abbiamo due corpi, quello materiale e quello spirituale. Con l'Eucaristia nutriamo il secondo. Nell'Eucaristia Gesù indica la via della vita eterna: il suo corpo donato dice a ciascuno: “Fai del tuo corpo un abbraccio verso il fratello, spendi il tuo corpo”: Senza questo dono vicendevole anche il corpo può essere un muro verso l'altro. Nel cibo eucaristico noi diventiamo luogo d'incontro, capaci di donarci, come “il Figlio di Dio che ci ha introdotti nella rivoluzione della tenerezza”.

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