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Rosanna Virgili Lidia Maggi P. Rota Scalabrini

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Il Circolo Culturale di San Rocco propone un ciclo di tre incontri
Uomini che non si voltano
(6-13-20 marzo 2013)
Rosanna Virgili, Lidia Maggi e don Patrizio Rota Scalabrini

Abbiamo scelto come icona del ciclo di tre incontri quaresimali questa immagine che è una delle sequenze del cortometraggio intitolato Destino, ideato da Salvador Dalì per la Walt Disney e proiettato in Italia per la prima volta nel percorso della mostra che il Comune di Milano nel 2011 ha dedicato al pittore Salvador Dalì.
A proposito di quest’opera, l’artista spiegò che Destino sarebbe diventato "una magica esposizione della vita nel labirinto del tempo".

Siamo davanti ad un inquietante scenario surreale, un'esplorazione simbolica delle relazioni umane: uomini che percorrono la stessa strada , salgono e scendono, ma non si incontrano, “uomini che non si voltano” direbbe il poeta Montale, uomini che sembrano ignorarsi.
E in primo piano, un uomo dalla corporatura possente, l’uomo potente della scienza, della tecnica, il cui cervello, reso con tanta evidenza, è capace di superare i limiti del conoscibile. D’un tratto scopre, stupito e incredulo, nel palmo della mano, qualcosa che brilla, rifulge come fosse un brillante, forse un angelo? forse un folletto? la luce vibrante suscita stupore. L’uomo, come se si risvegliasse improvvisamente da un sogno, sembra porsi la domanda: dove sto andando?!
E’ un’atmosfera onirica, di sogno, ma oggi abbiamo di nuovo bisogno, oltre che dell’intelligenza, anche della creatività di Dalí per immaginare una direzione nuova verso cui andare, un senso, appunto.
Perché il sogno è dentro di noi ed è una delle forme della realtà e del desiderio che l’arte racconta.
E allora ci chiediamo: cos’è la fede?
Uomini che percorrono la stessa strada possono continuare a ignorarsi? continuare a non voltarsi? a non porsi la domanda sulla direzione da dare alla loro vita? Già il solo porsi la domanda, apre la porta della fede.
E’ come vedere sul palmo della mano un brillante che per la sua luce ci fa provare stupore e ci risveglia dal sonno dell’indifferenza, o dal sonno dell’abitudine.





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