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Rosanna Virgili C’è un tempo per ogni cosa

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C’è un tempo per ogni cosa

LA VITA È FATTA DI ESPERIENZE MOLTEPLICI, CHE IL TEMPO PAZIENTE CI OFFRE 

di Rosanna Virgili biblista (dal sito)
Tempo per
Il capitolo terzo del libro del Qoèlet è un capolavoro letterario, un quadro di sconcertante semplicità che colora con pennellate parallele di azioni contrapposte, le cose che normalmente riempiono la vita. La vita è “tempo per…” dice Qoèlet. Tempo per fare ogni cosa e il suo contrario.

C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, / un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato. / Un tempo per uccidere e un tempo per curare, / un tempo per demolire e un tempo per costruire. / Un tempo per piangere e un tempo per ridere, / un tempo per fare lutto e un tempo per danzare (…), / un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. / Un tempo per cercare e un tempo per perdere (…). / Un tempo per strappare e un tempo per cucire, / un tempo per tacere e un tempo per parlare. / Un tempo per amare e un tempo per odiare, / un tempo per la guerra e un tempo per la pace (Qo 3,2-8).

Come è evidente non si tratta di un catalogo di opere morali, né di precetti da osservare, ma semplicemente delle diverse azioni che le persone fanno, o possono fare, nell’arco di tempo che la vita mette loro a disposizione. Alcune di esse, per grazia di Dio, non sono universali, ad esempio fare la guerra, né l’“uccidere”e nemmeno l’“odiare”. Come, per contro, sfortunatamente, non tutti fanno la pace, o tacciono al momento opportuno, o compiono gesti di amore. Qoèlet è soltanto un autore che guarda, ad occhio nudo, il vivere umano e lo filma, facendolo passare sulla superficie della pellicola. Egli non tradisce alcun sentire, alcuna approvazione o disapprovazione, alcun giudizio di sorta su ciò che vede compiere ogni giorno, sotto il sole. La vita è questo: una serie di occasioni momentanee di fare e di disfare, di amare e di odiare, di tacere e di parlare, di nascere e di morire. Tutto scorre, diremmo con il filosofo Eraclito. Ma niente avviene senza una decisione.  
Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo (Qo 3,1)
Ciò che il lettore vede in questa tavola delle vicende umane è, innanzitutto, la pazienza del tempo. Non dobbiamo preoccuparci se oggi siamo nel pianto, perché domani saremo nel riso. La vita è fatta di molteplici esperienze, di momenti differenti, di avvicendamenti, di stagioni che ruotano e di profumi che cambiano. Nulla resta per sempre e ciò che oggi sembra remoto e impossibile, domani sarà tuo. Non c’è da farsi fretta, poiché nel tempo tutto arriva ed ogni cosa muta. Proprio per questo, tuttavia, non c’è da farsi fretta, ma neppure da attendere troppo, poiché il tempo è anche ritmo e scadenza.
La vita è fatta di relazioni e queste generano il pianto e il riso, l’abbraccio e la distanza, l’amore e l’odio, il cercare ed il perdere. La vita ha un’estensione a tutto sesto e sul limitare dell’amore, si può conoscere l’odio. Lungi dall’apparire un mero spettacolo sospinto da una cieca fatalità, essa, nel suo tessuto variegato, appare in tutta la sua istanza sacra. C’è una solennità misteriosa che esce dalle note duettate del nascere e del morire, del fare lutto e del danzare, del togliere all’altro la vita e dell’impiegare ogni cura per salvargliela. Potrebbe sembrare frutto di cinismo questo freddo elenco di sinonimi e contrari, ma è anche, viceversa, silente meraviglia di tutto ciò che capita ai vivi.Il nostro cuore resta attonito e pensante dinanzi al teatro sublime e tremendum che è il dipanarsi della parabola esistenziale. Ma anche fiducioso. C’è tempo per ogni cosa e, quindi, vivi appieno il momento. Nel riso vivi tutta la gioia possibile, nel pianto cogli la goccia preziosa delle lacrime. Nella ricerca metti ogni tua curiositas e, nella perdita, approfitta per liberarti dalle zavorre del passato e prepararti ad accogliere aurore nuove. Nel tempo dello strappo, grida e ribellati alle lacerazioni; giungerà il giorno per ricucire i pezzi e il filo dell’unione sarà allora indisgiungibile. Insomma il tono della tavola poetica qoeletiana non appare fatalmente disilluso e meccanico, senza un esito sensato a nessuna stagione della vita, né tantomeno, alla vita tutta intera, ma, al contrario, può inneggiare alla bellezza e alla libertà che, in ogni attimo, si apre, per ciascuno di noi, come opportunità.           
Cerca di essere felice
Ho capito che per essi non c’è nulla di meglio che godere e procurarsi felicità durante la loro vita; e che un uomo mangi, beva e goda del suo lavoro, anche questo è dono di Dio (Qo 3,12-13).

L’invito dell’autore è esplicito e saggio: tu cerca, in ogni modo, di essere felice. Perché questo è dono di Dio: il cuore pieno e gioioso nelle situazioni più ordinarie della vita umana.  Ma come fare a riuscirci? Come si può trovare il momento opportuno per essere felici, facendo la cosa giusta nel kairòs, nel “tempo giusto”? Questa è l’arte difficilissima del vivere! Difficile, ma non impossibile, anzi, di fatto, indispensabile. Occorre trovare il “verso giusto” alla propria esistenza, in ogni età della vita. Non basta farlo a vent’anni o a trenta, ma occorre avere una attività di discernimento sempre, fino alla fine. Credo che capire la direzione da prendere occupi una vasta parte dei nostri pensieri, costantemente. Ma ci sono anche i momenti “decisivi” in cui occorre fare delle scelte che determineranno il futuro e che apriranno, volta volta, altre porte, inoltrando in altri incroci dove occorrerà decidere ancora. Nulla nella vita è reversibile ed essere liberi non significa avere sempre la possibilità di revoca. In realtà non si torna mai indietro, soltanto si può tornare su cose simili a quelle del passato, ma con un’anima ormai trasformata e assolutamente rinnovata. Dopo aver conosciuto l’odio non si potrà mai più amare come prima. Si potrà certo amare ancora, ma di un amore liberato e limpido, molto più forte e consapevole.Proprio per l’estrema importanza che ha il saper comprendere il “segno” del tempo, nella vita di una persona, occorre avere degli amici, delle persone che ci amino e che ci sono state accanto, fedeli, per i diversi tempi della nostra vita. Occorre avere dei compagni di strada che sappiano orientarci verso il domani, conoscendo e valutando ciò che facemmo ieri, insieme alle speranze che si agitano invisibili dentro il cuore e che noi stessi non sappiamo del tutto riconoscere.  Qualcuno accanto a noi con uno sguardo amante e distaccato, coinvolto e lucido, contemporaneamente. Qualcuno che ci sappia tirar fuori dal dubbio, che ci dia la spinta necessaria, perché noi si riesca ad uscire dalle mille paure di abbandonarsi al canto stupendo e irrinunciabile della vita.

Segnaliamo il volume: 
I Vangeli
a cura di Rosanna Virgili

Traduzione e commento di
Rosalba Manes - Annalisa Guida
Rosanna Virgili - Marida Nicolaci

Editrice Àncora, Roma 2015
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