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Visualizzazione dei post da febbraio, 2010
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Giovanni, il contemplativo dell’amore

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ROMA, sabato, 27 febbraio 2010 .(ZENIT.org) - Pubblichiamo di seguito il Messaggio per la Quaresima di quest'anno di mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto. * * * In quest’Anno Sacerdotale, indetto da Papa Benedetto XVI nel centocinquantesimo anniversario della nascita al cielo del Santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney (1786-1859), dedico alla figura dell’Apostolo Giovanni, che la tradizione identifica col “discepolo che Gesù amava”, il messaggio per la Quaresima, tempo forte di preghiera e di riflessione, di conversione e di carità operosa. Vorrei così offrire un piccolo aiuto alla conoscenza e all’imitazione del discepolo dell’amore, modello non solo per tutti i sacerdoti e i consacrati, ma anche per ogni battezzato che voglia prendere sul serio la chiamata alla sequela di Gesù nel sacerdozio battesimale. Che la grazia del Signore renda sempre più luminoso, vero e fecondo il nostro cammino comune nell’imitazione e nella testimonianza di Cristo!

Saulo/Paolo di Tarso (Romano Penna)

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--> ROMA, mercoledì, 13 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il contributo del prof. Romano Penna, docente di Esegesi del Nuovo Testamento e di Origini Cristiane all'Università Lateranense di Roma, contenuto nel " Codex Pauli ", un'opera unica dedicata a Benedetto XVI al termine dell'Anno Paolino. * * * Tra tutti i personaggi del Nuovo Testamento la vita dell'apostolo Paolo è quella meglio conosciuta. Sia negli Atti degli Apostoli, sia nelle Lettere è possibile cogliere i diversi dati autobiografici riguardanti Saulo/Paolo (il doppio nome era corrente nell'ebraismo del tempo). Anche la letteratura apocrifa sull'Apostolo, come gli Atti di Paolo e Tecla (II/III secolo), può concorrere con le dovute cautele, a questo scopo. Ma mentre le Lettere paoline sono fonte di prima mano, gli Atti degli Apostoli (se si eccettuano le brevi "sezioni-noi"), attingono a fonti di seconda e terza mano. Il periodo più sicuro della vit

Padre Nostro (Dag Hammarskjold)

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Venga il tuo regno, non il mio Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, non il mio, venga il tuo regno, non il mio, sia fatta la tua volontà, non la mia. Donami pace con te, pace con gli uomini, pace con me stesso. Donami un cuore puro, perché possa vederti, un cuore umile, perché possa sentirti, un cuore amante, perché possa servirti, un cuore pieno di fede, perché possa dimorare in te. Dag Hammarskjold (1905-1961)

I Domenica di Quaresima (don Claudio Doglio)

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Trasmissione registrata da Teleradiopace di Chiavari

DECALOGO DELLA DOCILITA’ ALLO SPIRITO SANTO

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1. LO SPIRITO PARLA SOTTOVOCE Lo Spirito è rispettosissimo della tua libertà; è un amore forte e discreto quello dello Spirito, basta un po' di orgoglio e di superficialità e la Sua voce non ti raggiunge più. Lo Spirito tace, tace e attende. Il Papa nell'enciclica sullo Spirito Santo dice: "Lo Spirito è la suprema guida dell'uomo, la luce dello spirito umano". 2. SE LO SPIRITO MARTELLA C'E' UN PROBLEMA CHE SCOTTA Quando lo Spirito insiste è perché ci segnala una piaga, bisogna aprire gli occhi. Ogni ritardo ad accogliere la Sua voce fa gravi danni alla tua vita spirituale; ogni prontezza nel rispondere ti rinnova e ti apre a percepire meglio la Sua luce. Ma quante volte lo Spirito martella: "Lascia quell' amicizia. Lascia quell'occasione, lascia quel vizio". E allora quando lo Spirito martella bisogna partire. Il Papa nell' enc . dice: "Sotto l'influsso dello Spirito matura e si rafforza l&

AGENDA MARZO 2010 Monastero Bose

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AGENDA MARZO 2010 lunedì 1 marzo (fino a venerdì 5) Settimana dello "Studium di Bose" Agostino di Ippona con CECILIA FALCHINI _______________________________________________ domenica 7 marzo "Confronti" Il profeta Isaia con Mons. GIANFRANCO RAVASI CD da lunedì 08 marzo _______________________________________________ lunedì 8 marzo (fino a venerdì 12) Settimana dello "Studium di Bose" Il monachesimo tardoantico in terra santa con LEAH DI SEGNI _______________________________________________ lunedì 15 marzo (fino a venerdì 19) Settimana dello "Studium di Bose" Gesù e le sue parole all'Islam con SABINO CHIALÀ _______________________________________________ lunedì 22 marzo (fino a venerdì 26) Settimana dello "Studium di Bose" Il Pentateuco con LUCA MAZZINGHI ___________________________________________ domenica 28 marzo Domenica delle

Nel dolore è deposto un seme di eternità Gianfranco Ravasi, L'Osservatore Romano, 10.2.10

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L'11 febbraio di 25 anni fa Giovanni Paolo II pubblicava la lettera apostolica Salvifici doloris, contenente una vasta e appassionata trattazione di uno dei temi più laceranti dell'esperienza umana, quello della sofferenza. I 31 paragrafi di quel documento erano intessuti di rimandi alla Bibbia, «il libro della storia dell'uomo» e quindi «il grande libro sul dolore», delineato in tutte le sue iridescenze oscure ma anche nei suoi squarci di luce e di speranza. Certo, come affermava Thomas S. Eliot nei suoi Quattro quartetti: «people change, and smile: but the agony abides» («la gente cambia, riesce a sorridere, ma l'agonia-lotta della sofferenza permane»). Essa è simile a una roccia contro la quale è facile anche sfracellarsi. Georg Büchner, uno dei più intensi scrittori dell'Ottocento tedesco, nel suo dramma La morte di Danton (1835) si chiedeva: «Perché soffro?». E concludeva: «Questa è la roccia dell'ateismo». Uno degli approdi estremi

L'ora della religione emotiva (E.Bianchi)

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di Enzo Bianchi, La Repubblica , 13 febbraio 2010 Che connotati assume nel nostro mondo occidentale di antica matrice cristiana il “ritorno” della spiritualità, che da più parti si intravede? E cosa può significare questo in una società per altro verso sempre più secolarizzata, in cui sembra prevalere l’affermazione di appartenenza esteriore a una determinata tradizione religiosa – in particolare quella cristiana – svincolata dall’intima adesione a quella credenza e dalla coerenza dei comportamenti? “Fedeli” sempre più infedeli. Alcuni filoni mi paiono emergere quali catalizzatori del riemergere della spiritualità. Innanzitutto il diffondersi di religiosità a struttura psicologica materna, fusionale, emozionale in cui la soggettività dell’individuo assurge a finalità: si ha allora un Dio depersonalizzato che finisce per dilatarsi e diluirsi in un oceano di emotività che tutto comprende, un sincretismo che minimizza o annulla le differenze creando una sorta di “vulg



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